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Mixer

/ OTTOBRE 2016

RISTORAZIONE

Inchiesta

propria sono minime” dice

Andrea Asoli

. Giovane ma

con esperienze importanti alle spalle (MET e Venissa a

Venezia), è da qualche mese alla guida del Ristorante

Rubacuori by Venissa, all’interno dello Château Mon-

fort, Relais & Châteaux di Corso Concordia a Milano.

“Aprire un ristorante in proprio? A Milano è difficile,

i costi di gestione e del lavoro sono altissimi, c’è un

numero spropositato di ristoranti rispetto agli abitanti

e comemeta turistica si lavora 8/9mesi l’anno. Eppure

è l’unica città d’Italia al passo con il resto d’Europa”

taglia corto

Felix Lo Basso

, che dopo Unico, a Milano,

e l’Alpenroyal sulle Dolomiti è oggi al Felix Lo Basso

Restaurantnell’hotel di superlussoTownHouseDuomo

con vista, letteralmente, sulle guglie della cattedrale.

“La creatività? La puoi portare ovunque, qui senz’altro

ottieni una grande visibilità”.

MUTUO APPOGGIO

Il guadagno non è l’unica cosa che accomuna ospita-

lità e ristorazione. In molti casi ad attirare lo chef è la

location, prestigiosa, spesso centrale e con vista, che

difficilmente si potrebbe permettere un ristorante

a se stante. La collaborazione però deve essere un

vantaggio per le due parti, un mutuo farsi e ricevere

visibilità.

Tutti però concordano: la libertà in cucina è massi-

ma, perché è proprio la creatività, e spesso anche il

nome già noto e di richiamo, che porta l’albergo a

chiedere la collaborazione. Anche se poi magari il

NELLE FOTO DI ANDREA GASTEL

MISHA SUKYAS AL PUZZLE,

ALL’INTERNO DEL TOWNHOUSE 31,

BOUTIQUE-HOTEL DEL CENTRO, PRESENTA

COLORATISSIMI PIATTI DI CUCINA CREATIVA