OTTOBRE 2016 /
Mixer
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“Oggi nella ristorazione
alberghiera c’è più
qualità e una maggiore
attenzione al dettaglio,
anche in quelle offerte,
come il room service
e la piscina, che
completano l’esperienza
del cliente”
Andrea Berton
Anche a questo serve utilizzare un nome di richia-
mo, uno chef o un brand già noto che attiri clientela
dall’esterno, che poi in questi ristoranti di alta gamma
è la stragrande maggioranza. Il coordinamento con
la reception può dare molto ma anche rivelarsi un
punto dolente, se non si lavora in sinergia per portare
prenotazioni nelle serate spente, o al contrario non
far trovare posto ai clienti dell’hotel che desiderano
mangiare al ristorante.
Divertimento e sperimentazione sono le cifre che
sembrano oggi trovare casa proprio nelle strutture
alberghiere più innovative. In parte alleggeriti dai
problemi di gestione dei costi fissi, dall’affitto all’al-
lestimento iniziale, c’è più spazio per concentrarsi
sul menu, che deve essere vario e accattivante (im-
possibile proporre agli ospiti dell’albergo gli stessi
piatti ogni sera).
La formula insomma, diffusa all’estero (ma anche
qui il tasso di qualità e creatività si è senz’altro in-
nalzato), si sta diffondendo anche nel Belpaese.
Certo, non sempre il “matrimonio” tra cucina e
ospitalità, chef e proprietà della struttura, funziona.
Alcuni “big” di grandissima fama vagano da una
struttura all’altra senza apparentemente trovarepace.
È bene insomma rispettare determinate condi-
zioni. Ma di questo parleremo nel prossimo
numero, nella seconda parte del servizio.
M