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FEBBRAIO 2017 /

Mixer

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Anche se non esistono ufficialmente differenze tra i

prodotti lavorati nellediversearee, i buongustai sanno

riconoscere la provenienza dalle leggere differenze di

sapore tra le mozzarelle prodotte nei diversi territori

dovute alle biodiversità degli allevamenti.

COME È FATTA

La lavorazione della mozzarella di bufala campana

DOP prevede il rispetto di un rigido disciplinare di

produzione che garantisce il consumatore sulle fasi

principali della lavorazione, dalla coagulazione fino

al confezionamento. “In particolare l’acidificazione

del latte in caldaia deve essere effettuata con l’ag-

giunta di siero-innesto naturale, la cosiddetta ‘cizza’,

ricco di fermenti lattici autoctoni, proveniente da

precedenti lavorazioni”, spiega racconta

Domenico

Raimondo

, presidente del Consorzio. “Il disciplinare

prevede che il latte di bufala, dopo la coagulazio-

ne, segua la fase di maturazione sotto-siero della

cagliata per un tempo variabile tra le quattro e le

cinque ore. Le due fasi finali sono la filatura, attraver-

so l’aggiunta di acqua bollente, quindi la mozzatura,

da cui il nome del prodotto”, specifica Raimondo.

IL FRIGORIFERO NO!

La mozzarella di bufala, soprattutto se fresca, va con-

sumata a temperatura ambiente. “Il consiglio è di

consumarla il giorno stesso dell’acquisto. Nel caso la

si debba conservare per pochi giorni si consiglia di

tenerla in un luogo fresco, immersa nel suo liquido di

governo”, spiega Raimondo. “In ogni caso la tempe-

DOMENICO

RAIMONDO,

PRESIDENTE DEL

CONSORZIO

MOZZARELLA DOP

I NUMERI

DELLA MOZZARELLA

I NUMERI DELLA MOZZARELLA

DI BUFALA CAMPANA DOP

ANNO

2015

Caseifici certificati

102

Produzione DOP (tonnellate)

41.295

Quota export

31%

Fatturato alla produzione

(Milioni di euro)

330

Fatturato al consumo

(Milioni di euro)

540

Allevamenti di bufale

inserite nel sistema DOP

1.371

Capi bufalini in allevamenti

inseriti nel sistema DOP

345.000

Addetti (compreso indotto)

15.000

La mozzarella di bufala campana è il più

importante marchio Dop del centro-sud

Italia. Nel 2015 ne sono stati prodotti

oltre 41 milioni di kg (+8,5% sul 2014).

Il 31% della produzione viene esportato

principalmente in Germania, Francia,

Gran Bretagna, Stati Uniti, Svizzera,

Spagna. Il comparto fattura 330 milioni

di euro, ma il valore al consumo supera

il mezzo miliardo. Al 30 settembre 2016

il Consorzio registra un ulteriore crescita

del 7% del fatturato del comparto

rispetto al 2015.

ratura di consumo è quella ambiente, ma soprattutto

sono importanti le modalità di servizio, con il prodot-

to immerso nel suo liquido di governo fino all’ultimo

momento, prima di servirlo”.

UN ALIMENTO SANO E SICURO?

La mozzarella di bufala DOP è considerata “erronea-

mente un formaggio grasso”, precisa Raimondo. “Pre-

senta circa 24 g di grassi per 100 grammi di prodotto,