Background Image
Table of Contents Table of Contents
Previous Page  26 / 68 Next Page
Basic version Information
Show Menu
Previous Page 26 / 68 Next Page
Page Background

OTT. NOV. 2014

24

L

’agnello è una carne legata

ai riti religiosi delle religioni

monoteiste, e il suo uso è

antichissimo nell’area me-

diterranea. Eppure il suo consumo

resta di nicchia: dei 76 chili di carne

che ogni italiano mangia ogni anno

solo uno è di agnello. Sono pochi e

di alta gamma i ristoranti che la pro-

pongono tutto l’anno, nei suoi tagli

più pregiati, carré e cotolette. Per il

resto è molto soggetta al consumo

stagionale, legato alle festività. Anche

se va detto che dal 2011 la Pasqua ha

visto un calo nei consumi di agnello

di oltre il 60%, complice la crisi.

«In realtà il consumo varia tantissi-

mo da regione e regione. In Lazio e

Sardegna è molto diffuso, qui da noi

quasi per niente in pianura, più in

collina. In Romagna si usa la pecora

per gli arrosticini, ma basta spostarsi

di 100 chilometri che usi e consumi

cambiano», spiega Antonio Bocchi

titolare di Ristogamma.

NUOVE ESIGENZE, PRO E CON-

TRO.

Le usanze cambiano, e incido-

no sui consumi. In questo l’agnello

è emblematico dei mutamenti della

società. È una carne magra, ricca di

proteine e quindi considerata un ali-

mento sano. Inoltre, non è soggetta

ad allevamenti intensivi: in genere

gli agnelli sono lasciati liberi al pa-

scolo, si alimentano di latte materno

o di erba, fresca o secca. Guai però

a consigliarne l’uso agli animali-

sti, che su questo tipo di carne in

particolare, ogni Pasqua scatenano,

specie via web delle campagne che

ne stigmatizzano l’uso, come “salva

un agnello”. Dall’altro lato ci sono

le tradizioni e le scelte religiose che

sostengono i consumi. «Da qualche

anno alcuni ristoratori ci chiedono

carne di agnello halal per i loro

Agnello, una carne antica

per esigenze moderne

Magro, ricco di proteine, lontano da allevamenti intensivi.

L’agnello ha tutte le qualità per imporsi come alternativa

di valore, ma in Italia è ancora un alimento legato alla Pasqua

e dalla connotazione regionale.

IN DISPENSA

DI MARIELLA BONI

carne magra e ricca

di proteine, quella

d’agnello è considerata

un alimento sano,

grazie anche

al fatto

che gli

allevamenti

sono al pascolo

Agnello di

Sardegna IGP

È il più noto. Il marchio

comunitario attesta l’origine

sarda, i criteri di allevamento

non intensivo, l’alimentazione

naturale (latte materno o

pascolo). Ha tre diverse tipologie

del prodotto: “da latte” 5-7 kg;

“leggero” fino a 7-10 kg; “da

taglio” 10-13 kg.