L
e spese di sponsorizzazione possono
essere qualificate come spese di rap-
presentanza o di pubblicità a secon-
da del fine che hanno, vale a dire di
promuovere l’immagine dell’azienda
o dei prodotti – servizi commercializzati.
Nella vita aziendale può capitare di sponso-
rizzare il torneo parrocchiale come eventi di
caratura mondiale: vediamo i risvolti fiscali.
Deducibilità fiscale: differenze
Per quanto sia difficile stabilire una demar-
cazione netta sulla corretta identificazione
tra spese di rappresentanza e pubblicità, è
chiaro invece il diverso trattamento fiscale,
fermo restando che per entrambe le tipologie
di spesa devono essere ben definiti i requisiti
di competenza temporale; esistenza certa e
determinabile; ed inerenza.
Se la sponsorizzazione la consideriamo alla
stregua delle spese di rappresentanza, essa
sarà deducile nei limiti di cui all’art. 108 del
TUIR, legati agli scaglioni di fatturato, ossia:
• 1,3% fino a 10 mln
• 0,5% oltre i 10 mln e fino ai 50 mln
• 0,1% oltre i 50 mln
Nel caso in cui venga considerata spesa di
pubblicità e propaganda, il costo è interamen-
te deducibile nell’esercizio di sostenimento
o nei successivi quattro, senza problemi di
“scaglioni” da rispettare.
Posizione della Cassazione
Recentemente la Cassazione in un’ordinanza
del 23 giugno, la n. 14252, investita sull’ar-
gomento, ha confermato alcune indicazioni
precedenti.
L’ ordinanza trattava della sponsorizzazione
di un’auto che correva in un campionato gran
turismo. Lo spazio acquistato sull’autovettura
era di ridotte dimensioni (si immaginino i
loghi di spazio ridottissimo sulle monoposto
di F1!).
In tale ipotesi poiché la sponsorizzazione
non era ben visibile dal pubblico, e quindi
di dubbio impatto sugli spettatori, era tesa a
sviluppare più il nome della ditta piuttosto
che far incrementare le vendite e quindi per
la Cassazione la spesa è una classica spesa
di rappresentanza e non di pubblicità.
Il supremo Collegio difatti ha affermato (e
confermato) che sono spese di rappresen-
tanza quelle “per iniziative dirette ad accre-
scere il prestigio e l’immagine dell’impresa
ed a potenziarne le possibilità di sviluppo,
mentre vanno qualificate come pubblicitarie
quelle erogate per la realizzazione di ini-
ziative tendenti prevalentemente anche se
non esclusivamente, alla pubblicizzazione
di prodotti, marchi e servizi, o comunque
dell’attività svolta”.
Argomentando, per la Cassazione non ha
valore la gratuità della prestazione tipica
delle spese di rappresentanza, ma ciò che
conta è solo il fine che si vuole ottenere
dalla sponsorizzazione: ossia promuovere
la ditta o i prodotti!
Come tutelarsi
Consigliamo di conservare sempre ogni do-
cumentazione degli eventi sponsorizzati al
fine di potersi difendere al meglio in caso
di richieste o contestazioni del Fisco.
Anche un torneo “scapoli-ammogliati” o “la
sagra del cioccolato” possono avere risvolti fi-
scali spiacevoli.
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mixer
settembre 2014
Il commercialista
gestione e impresa
Le spese di pubblicità
e di rappresentanza
SPESE DI SPONSORIZZAZIONE: le tipologie, le differenze,
le sentenze e i consigli da seguire
Il dr. Walter Pugliese
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