C ’
è una nuova de-
stinazione nelle
guide turistiche
parigine: si trat-
ta di un vero e
proprio “distretto della pa-
sticceria d’avanguardia” che
è sorto negli ultimi cinque
anni nel settimo arrondisse-
ment tra Rue du Bac e Rue
Bonaparte ed è diventato una
meta imperdibile per appas-
sionati gourmand ed esperti
di retail.
Qui, una decina di insegne
diverse hanno colonizzato
entrambi i lati delle strade
ad alto tasso di visite e abita-
te dalla Parigi altospendente,
rivoluzionando i canoni clas-
sici di un formato altamente
caratterizzato e riconoscibile
come quello della pasticce-
ria.
Costringendo, inmaniera più
omeno radicale, a dimentica-
re l’odore della torta appena
sfornata che si spande per
il negozio, le distese di pa-
sticcini serviti su cabaret di
cartoncino che occhieggiano
ammassati in modo casuale
dal banco vetrina, le decli-
nazioni dei codici colore più
caldi, dal beige al marrone
all’arancione, o l’impiego del
legno.
Entrare in una delle nuove
pasticcerie “alla francese” si-
gnifica infatti dire addio alla
stimolazionemultisensoriale
che tanto era diventata la li-
nea guida della costruzione
dei nuovi format, per trovarsi
catapultati in unmondo fred-
do, asettico, ordinato.
Mixer ha visitato le più inte-
ressanti e sperimentali.
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mixer
ottobre 2014
Asettiche, ordinate, di lusso. Così sono
le nuove pasticcerie alla parigina. Che
dicono addio alla multisensorialità ma
conquistano con l’estetica
di Valeria Volponi
A qualcuno
piace freddo
Tendenze all’estero
pubblico esercizio
la Patisserie des Reves di philippe conticini