vending
italiano di caffet-
teria ben noto ai
visitatori di Host,
spesso protago-
nista degli eventi
ospitati al Sic, e
impegnato in per-
corsi formativi per
i colleghi baristas.
«Il barista ha un
r uolo cent r a le »,
ha spiegato Sanapo
in un’intervista rilasciata a
EpochTimes Italia. «Il punto
è che il barista non conosce
il caffè che sta servendo, non
si dà quindi importanza alla
comunicazione con il cliente. Il
barista è come una chiave per
aprire la porta della qualità:
iniziamo a parlare della pian-
tagione dalla quale proviene
il chicco, fino allo spettro di
aromi che si può gustare. Sono
sicuro che il cliente penserà
che è qualcosa di diverso. At-
tenzione: è necessario studia-
re; l’improvvisazione è unmale
e porta solo danni».
«Scritte pompose come ‘100%
arabica’ mi fanno venir voglia
di mandare un messaggio un
po’ provocatorio. Per me non
significano niente. È come scri-
vere su una bottiglia di vino
‘prodotto con uva’», prosegue
Sanapo. «Bisogna essere in
grado di dire qualcosa in più:
la varietà botanica, se il caffè
è stato lavato o meno, il pro-
cesso di tostatura e così via.
Sono informazioni che servo-
no al barista per proporre e
per vendere il caffè in modo
diverso da come è stato fatto
finora. Ci si può differenziare
dalla concorrenza anche senza
usare termini tecnici, che ma-
gari appaiono difficili e noiosi».
L’impegno delle
aziende: le macchine
espresso
«Non si può certo dire che gli
sforzi di fare formazione non
abbiano avuto un impatto si-
gnificativo sull’industria del
caffè», afferma dal canto suo
BradBuchanan, General Mana-
ger Coffee Media & Events di
Prime CreativeMedia ed esper-
to internazionale del settore.
«Dal latodella produzione, sono
sempre più numerosi i coltiva-
tori e le cooperative che otten-
gono la certificazione Q-Grade
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mixer
ottobre 2014
un settore in
espansione
Il vending è un comparto al quale Host 2015
dedicherà speciale attenzione con uno spazio
dedicato. Secondo dati dell’associazione di
categoria Confida, i distributori self-service
hanno superato in Italia i 2 milioni e mezzo,
uno ogni 25 abitanti, con un giro d’affari di
oltre 2,6 miliardi di euro l’anno.
«Per noi, tenere conto del fattore umano
significa utilizzare l’innovazione di
prodotto per migliorare l’interazione
uomo-macchina con interfacce sempre
più sofisticate tecnologicamente e, proprio
per questo, sempre più semplici invece
da usare dal lato utente», commenta
Yves Robion
, Operative Marketing
Manager di N&W Global Vending. «In
particolare con le tecnologie touch di
nuova generazione che, oltre a consentire
un elevato grado di personalizzazione
delle opzioni, permettono anche di offrire
al consumatore contenuti più articolati,
come i video».
«Nel complesso, il comparto è senz’altro
in crescita», conclude Robion, «anche se
è difficile dire quanta parte si deve a al
vending inserito nell’hospitality e quanto
a quello in senso stretto. Per noi il mercato
è dovunque esista la cultura del caffè:
dai Paesi dove è più sviluppata, come il
Brasile o l’Italia stessa, a quelli dove sta
crescendo ora, come la Russia».
Francesco Sanapo
Mercato e Tecnologie
DOSSIER caffè