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G

ustose e ideali come antipasti e

contorni o come condimento per

insalate e sandwich (tutte portate

da servire fredde) sembrano pro-

prio innocue. Insomma: si fa fatica

a credere che le conserve sott’olio possano

rivelarsi un serio pericolo per la salute.

Eppure è così. Carciofini, melanzane, olive,

pomodori secchi, cetriolini, funghetti &

Co, infatti, sono, tra i cibi, uno dei migliori

“terreni di coltura” del

Clostridium bo-

tulinum

e (peggio ancora) delle tossine

da esso prodotto.

E il guaio è che l’alimento sott’olio con-

taminato - tanto dal batterio quanto dalle

tossine - non presenta né aspetto né odore

e né sapore alterato, rendendo quindi più

difficile la prevenzione.

E a questo punto l’arma migliore da adot-

tare è la prevenzione: per questo dal 2007

tutti coloro che lavorano nella ristorazione

hanno l’obbligo di conseguire l’attestato

per Alimentaristi (pena la sanzione del

datore di lavoro) tra le cui materie spic-

ca l’igiene degli alimenti con particola-

re attenzione al Clostridium botulinum.

L’obbiettivo di tale corso è di insegnare al

ristoratore come prevenire intossicazioni

e tossinfezioni alimentari che potrebbero

procurare non pochi problemi anche dal

punto di vista penale e non solo sanzionale.

ACCORGIMENTI

Affinché l’alimento sott’olio (con partico-

lare attenzione a quelli prodotti artigianal-

mente) non rappresenti un pericolo per il

consumatore è necessario:

1

servire la pietanza cotta a 85 °C per

almeno 5 minuti

2

consumare la conserva sia aperta che

sigillata in tempi brevi mantenendola

a temperatura di frigorifero (+4°C)

3

buttare la conserva se all’apertura si

ha eliminazione di gas sotto forma di

bollicine (effetto frizzantino)

È opportuno chiarire che le spore del Clo-

stridiumbotulinumsono resistenti al calore,

quindi la tecnica adottata da molti di far

bollire la conserva sigillata è pressoché inu-

tile. La spora, resistendo alla temperatura

alta, con il tempo germinerà e produrrà le

tossine. Per tale motivo è necessario consu-

mare la conserva in breve tempo, proprio

per evitare che si possa produrre un nu-

mero sufficiente di tossine tale da creare

un pericolo per l’uomo.

M

FEBBRAIO 2015

Mixer

107

Il lato oscuro delle

conserve sott’olio

Simona Sampirisi,

nutrizionista e tecnologa

alimentare

www.studiodinutrizione.com

INTOSSICAZIONE DA

BOTULINO: QUALI

ACCORGIMENTI

ADOTTARE PER

GARANTIRE

SICUREZZA IN TAVOLA

IL NEMICO: MEGLIO CONOSCERLO

Il Clostridium botulinum è un batterio ubiquitario la cui pericolosità è determinata

dalla germinazione delle spore che producono delle tossine (catalogate con le

prime sette lettere dell’alfabeto), ciò avviene se e solo se le condizioni ambientali

sono favorevoli alla germinazione.Tali tossine possono essere inattivate se

l’alimento è cotto a temperature al di sopra degli 85°C per almeno 5 minuti.

Per chiarirci immaginiamo che il Clostridium botulinum sia una pianta e che le

spore siano i suoi fiori, affinché da tali fiori si possano ottenere le tossine ossia i

frutti è necessario che nell’ambiente esterno ci sia:

1.

Assenza di ossigeno (prodotti sott’olio o sotto vuoto)

2.

pH > 4,5 (quindi non acide)

3.

basse concentrazioni di sale

4.

basse concentrazioni di zucchero

I SINTOMI

L’intossicazione botulinica è una rara patologia che si manifesta con una paralisi

simmetrica dei nervi cranici e, nei casi più gravi, può riguardare anche la paralisi

dei muscoli striati volontari fino alla compromissione della funzionalità respiratoria

(conseguentemente alla paralisi del diaframma) e quindi indurre potenzialmente

alla morte anche per arresto cardiaco (3-5 % dei casi). La sintomatologia da

intossicazione botulinica compare dopo un periodo di incubazione che varia

dalle 12 alle 36 ore dall’ingestione del cibo e la paralisi neurologica può essere

preceduta da sintomi gastrointestinali come nausea e vomito.

Nutrizionista

GESTIONE E IMPRESA