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AGO. SET. 2017

22

magari più facili da legare assieme.

Per esempio nel nuovo menù ab-

biamo proposto un carpaccio scot-

tato di salmone con agrumi e fiori

che leghiamo a un Gin, accoppiata

perfetta perché l’alcol è capace di

ripulire la bocca senza alterare il

gusto dell’insieme.

Nel Food Pairing la conoscenza del-

la merceologia e delle procedure da

usare deve essere altissima. Questo

permette di trovare contemporane-

amente sinergia tra chef e barman

attraverso un confronto diretto,

valutando anche un altro fattore

fondamentale: il cocktail ha un

processo differente di evoluzione.

Ossia, se un vino affiancato a un

piatto si presta per esaltare profumi

e sapori, il drink, rispetto a quan-

do esce dalle mani del barman, si

trasforma. Per questo è necessario

avere ricette che si evolvano nel-

la stessa maniera del cocktail. In

pratica piatto e bicchiere devono

subire un processo uguale o simile

in gusto, consistenza e sapori.

“Alla fine ciò che scatta è il richiamo

della materia prima o nel drink o nel

piatto - dichiara Lorenzo Allegrini,

barman del Morgante - Se decido di

usare qualcosa con il melone o lo

speck, giusto per fare qualche esem-

pio, si proporrà un piatto che offra

gli stessi ingredienti. In altro modo

si può creare un connubio che leghi

i sapori in abbinamento: se lo chef

utilizza gli asparagi, io mi sentirò

libero di usare la vaniglia perché in

piena sintonia di espressività.

IN PROFONDITÀ

Ti piace di più lavorare per simi-

litudine o contrasto?

Di certo preferisco il contrasto…

mi piace proprio come concetto di

sfida con me stesso e con il cliente.

L’abilità sta nel creare anche una

proposta alternativa e differenziata.

Mi piace fare ricerca, ispezionare

e provare. Una cosa fondamentale

che seguo è la stagionalità… in più

penso che le stagioni siano sei e

non quattro, questo perché alcuni

ingredienti (soprattutto frutta e ver-

dura) hanno un periodo specifico e

limitato, si trovano solo per 1 mese

all’anno perché appartengono a una

determinata specie o tipologia.

Quali ingredienti per il cocktail

del futuro?

Penso che tra i protagonisti ci sarà

l’agave, magari da affiancare a piatti

con crostacei e ostriche. Penso che

possa essere riproposto anche lo

Spritz, sempre con ricette partico-

lari che escano dalla tradizione già

conosciuta, meglio se con salse allo

yogurt o basi fresche. L’importante,

e questo è un discorso in generale,

è che il cocktail non sia arrendevole

al piatto e viceversa. La “coopera-

zione” tra le parti è alla base di

tutto ciò che rientra sotto il nome

di Food Pairing.

Morgante Cocktail & Soul

Vicolo Privato Lavandai, 2

20144 Milano

Tel. 02/35940879

www.morgantecocktail.com