AGO. SET. 2014
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QI NEWS
B
ar e ristoranti, ma an-
che la Gdo, registrano
ritardi di pagamento
in misura superiore alla me-
dia nazionale. Lo dice Cribis
D&B, la societàdel gruppoCrif
specializzatanellebusiness in-
formation, nel suo Osservato-
rio sulla puntualità nei paga-
menti, aggiornato a primi tre
mesi del 2014.
Nel primo trimestre infatti so-
lamente il 16,9%delle imprese
inquestionepaga alla scaden-
za. Una performance decisa-
mente inferiore della media
italiana, pari al 38%. Ben 21,1
punti percentuali inmeno.
A fronte di queste poche im-
prese virtuose, il 58,6% paga
entro il mese e ben il 24,5%
oltre i 30 giorni di ritardo. Da
segnalare inoltre il forte au-
mento dei ritardi gravi, passati
dal 16,4% del 2010 all’attuale
24,5%, un + 49,7%
PeggiodellaGdoèilcomparto
dell’Horeca, con solo il 14,2%
di realtà che salda le penden-
ze economiche alla scadenza.
Il 49,6%paga entro unmese, il
36,2% oltre il mese di ritardo.
Ritardi gravi saliti in 4 anni del
265,7%
A livello geografico la situa-
zione è qualitativamente co-
stante negli anni in tutti i set-
tori: meglio il Nord-Est seguito
dal Nord-Ovest quindi Centro,
Sud e Isole.
Commentando questi dati,
l’amministratore delegato di
Cribis D&B Marco Preti ha rile-
vato come siano lo specchio
di un nuovo scenario: «I ritardi
di pagamento e in generale la
rischiosità delle aziende ita-
liane si assestano oggi su un
nuovo livello, più alto rispetto
al passato. Èdifficileprevedere
se questo trend resterà stabile
nei prossimi mesi o se peg-
giorerà ancora; sicuramente
è difficile ipotizzare una ridu-
zionedeiritardineipagamenti
e del livello medio di rischio-
sità commerciale del tessuto
aziendale italiano».
I dati di Cribis non fanno che
confermare quello che da più
parti sottolineano gli operato-
ri del settore, che cioè il clien-
te finale della filiera, pubblico
esercizio o retail, sta avendo
grossi problemi a rispettare i
dettami dell’articolo 62 che
prescrive i tempi di pagamen-
to in30giorni per i prodotti ali-
mentari freschi e in 60 giorni
per quelli non deperibili. Una
difficoltà che si ripercuote, so-
prattutto nel settore horeca,
sugli intermediari del canale,
grossisti e distributori.
E il riflesso delle difficoltà nella
gestione finanziaria si scorge
nel numero dei fallimenti, au-
mentati nell’ultimo anno – a
livello generale Italia - del 14%
edioltreil50%rispettoal2009.
Un’altra recente ricerca sul
Credit Management di Cribis
D&Brilevacheoltre l’80%delle
aziende italiane ha dichiarato
di aver subito un grave insolu-
to e nel 40%dei casi si trattava
di clienti con un’anzianità di
fornitura superiore ai 5 anni,
dato in crescita rispetto agli
anni precedenti.
«Sono tutti segnali di un con-
testo - commenta ancora Preti
- divenuto, negli ultimi 5 anni,
molto più rischioso. Ci sono
però anche dei segnali positi-
vi, anche se non a costo zero
per le aziende. Negli ultimi
anni le imprese italiane hanno
messo sempre più il controllo
sui pagamenti al centro della
propria gestione finanziaria,
come uno dei fattori decisi-
vi per rimanere sul mercato.
Le imprese hanno investito
molto in nuove strategie di
gestione della clientela, come
un più attento monitoraggio,
nuove policy commerciali e,
inalcuni casi, unampliamento
della struttura di credit mana-
gement. Molto diffusa anche
l’adozione di procedure di re-
cupero dei crediti più tempe-
stive e strutturate».
RITARDI NEI PAGAMENTI
HORECA E GDO IN POLE POSITION