L’autore è Consigliere
dell’Istituto Internazionale
Assaggiatori Caffè e
Amministratore del Centro
Studi Assaggiatori
C
i sono essenzialmente due modi di
intendere una gara baristi. Me ne
sono accorto dirigendo la selezione
di Espresso Italiano Champion, il
campionato baristi Inei, a Taiwan.
L’osservazione alla base della mia analisi mi
è stata fornita da uno dei presenti, un mana-
ger con lunga esperienza nel mondo del caffè
dell’isola: normalmente nelle gare baristi uno
dei compiti del professionista in pedana è an-
che vendere se stesso alla giuria, convincere i
giudici della propria persona e del caffè che
prepara per loro.
In altre parole a Espresso Italiano Champion,
secondoquestoattentoosservatore,ilfattoche
non ci sia contatto tra i giudici sensoriali e il
concorrente porta quest’ultimo a concentrarsi
esclusivamente sulla propria prestazione: la
gara non è più vendere la propria prestazione,
ma battere se stessi. Una mera differenza di
marketing o vi è forse una ragione più profon-
da, che discende dalle due distinte culture in
cui le competizioni si sono sviluppate?
due filosofie diverse
Ritengocheci possaessereuna spiegazionedi
carattere culturale. Le gare del circuito World
Barista Champion hanno una forte impronta
americana. Sono gare ma soprattutto show,
nonmoltodifferentidaitalenttelevisivi.Sibasa-
no sulla narrazione di quanto sta avvenendo e
sullavalorizzazionedelcaratteredellapersona.
La narrazione è quindi un elemento fonda-
mentale dell’evento: se non vi fosse, l’evento
stesso potrebbe risultare incomprensibile al
pubblico che segue la gara. La gara WBC è
quindi da un punto di vista di comunicazione
uneventoeasy a cui puòassistereunpubblico
eterogeneo di spettatori: dall’esperto profes-
sionista al novizio, che comunque trova con-
forto nel racconto di quanto sta avvenendo.
Fondamentalmente è la logica della partita di
baseball: se ne capisci ti godi il lato tecnico,
se sei un novellino qualcuno comunque ti
racconta cosa sta succedendo.
Le gare del circuito Inei potrebbero invece
rimandare all’ambito dell’arte o anche di di-
scipline ad alto tasso artistico, quale la gin-
nastica, una matrice molto più italiana. Nelle
gare del circuito Inei il barista non parla, ma
agisce soltanto. Non può convincere i giudici
che la sua prestazione è di livello perché non
lo vedono e non lo sentono: sono da un’altra
parte in attesa degli espressi e dei cappuccini
da valutare. I prodotti quindi parlano per il
barista, così come nella ginnastica artistica o
nel pattinaggio su ghiaccio la performance
dell’atleta artista parla per lui o per lei.
Inoltre la prestazione del barista parla agli
spettatori come un’opera d’arte parla al suo
pubblico: se questo è esperto sarà in grado
di cogliere la bellezza del dettaglio nei mo-
vimenti puliti di un barista, la velocità e la
precisione nell’esecuzione, la fermezza della
sua mano. Altrimenti, in caso di un pubblico
menopreparato, sembrerà soltantoche il bari-
sta stia preparando quattro espressi e quattro
cappuccini.
Espresso ItalianoChampion è indefinitiva so-
prattutto una sfida del barista contro se stesso
neltentativodicompieremenoerroripossibili.
Noncisonoglisguardideigiudiciaconfortarlo
sullostare facendobeneomeno: c’è solo lui, la
macchina,ilmacinadosatoreeilcaffè.Inquegli
undici minuti di tempo ogni concorrente si
scopre Michelangelo nella Cappella Sistina:
solo, con un tempo limitato, senza margini
di errori e con l’unico obiettivo di consegna-
re un’opera perfetta al suo committente.
M
Chi fosse interessato a contattare l’autore può farlo
scrivendo a:
100
mixer
maggio 2014
Global Coffee
gestioni e impresa
Una sfida del barista
contro se stesso
CARLO ODELLO
Fan Si Ting vincitrice
della selezione taiwanese
di Espresso Italiano
Champion
nelle competizioni
inei la prestazione
parla ai giudici
come un’opera
d’arte parla al suo
pubblico
di carlo odello