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hanno spinto il mercato or-
ganizzato a svilupparsi a tas-
si così elevati, muovendosi
quindi in netta controten-
denza rispetto all’andamento
generale. «Innanzitutto - spie-
ga Figura - va rilevato che,
complicimaggiori possibilità
finanziarie e un migliore ac-
cesso al credito rispetto agli
operatori indipendenti, le in-
segne hanno potuto mettere
in campo strategie espansive
in termini di nuove aperture.
E queste ultime, nell’attuale
fase economica, tendono a
consolidare i brand.
Prova ne è il fatto che l’am-
pliamento della rete di locali
genera per le catene risultati
positivi anche sul numero di
visite rilevate nei ristoranti
preesistenti. In secondo luo-
go, si deve considerare come
il cliente sia ormai pronto ad
accettareunconcettodi catena
che si allontana dalla ristora-
zione italiana classicamente
intesa.
Si aggiunga poi che i cambia-
menti di consumo introdotti
dalla crisi hanno rafforzato il
valore del brand, considerato
in grado di restituire identi-
tà, coerenza di valori e tra-
sparenza in un momento di
grande incertezza come quel-
lo che stiamo vivendo. E la
tendenza trova naturalmente
applicazione anche nel caso
della ristorazione. Infine, è
da annotare anche come in
Italia la forte espansione delle
insegne si accompagni a una
fase di importanti mutamenti
sul versante di un’offerta che
oggi presenta concept inno-
vativi sia per servizio sia per
tipologia di location. Concept
posizionati tra le due catego-
rie classiche della ristorazio-
ne, ovvero servizio veloce e
serviziocompleto, chevedono
quindi il loro confine assotti-
gliarsi a favore di un mix nel
quale si distinguono qualità
e servizio in risposta alla cre-
scente rilevanza dell’aspetto
edonistico e socializzante del-
la ristorazione».
Le insegne sembrano dunque
solo all’inizio di un percorso
di affermazione sul mercato
italiano, destinato peraltro
a coinvolgere vasti segmenti
dell’Ooh. «Se da una parte -
conferma Figura - le grandi
realtà globalizzate possono
ora trovare nel nostro Paese
terreno più fertile per la lo-
ro espansione, anche piccole
realtà, radicate nel territorio
possono incontrare il plauso
dei consumatori se apparten-
gono a un marchio ricono-
sciuto e riconoscibile».
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Il mercato italiano presenta un’elevata
granularità anche all’interno del mercato
organizzato, dove le insegne principali
accolgono circa il 35% delle visite. Il resto
deve essere attribuito a insegne minori,
locali o con pochi punti di vendita
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