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N
on solo il2012hafatto
registrare il più gran-
de calo dei consumi
dalla fine della Rico-
struzione ad oggi, ma
nel 2013 è naufragata anche la
speranza che i consumi non si-
potessero ridurre ulteriormen-
te. E ciò è stato confermato nel
primo semestre del 2014 dalla
caduta libera del fatturato di
bar, ristoranti e pizzerie, locali
per il divertimento e l’intrat-
tenimento. Da gennaio 2011
a dicembre 2013 i bar hanno
perso mediamente il 9,5% dei
loro incassi, i ristoranti il 12 %
ed i locali per il divertimento
il 15%. I primi dati sulla chiu-
sura del primo semestre 2014
fanno registrare un’ulteriore
impennata dellacontrazione:
-11% per i bar, - 13,5% per i
ristoranti e –17 % per i locali
per il divertimento.
Questo è quanto emerge dagli
studi ufficiali su base naziona-
le, ma la situazione di alcune
realtà locali è decisamente più
drammatica.
Nonostante il crollo verticale
deiconsuminelcanalebar,fino
a tutto il 2012 sembravano aver
“tenuto” la tradizione della pri-
ma colazione e l’abitudine del
pranzo: del “panino”, della pia-
dina, della focaccina, del toast,
della pizzetta, del tramezzino
o dello snack, ma anche del
“piattino” o dell’ “insalatona”.
Mentre si era enormemente
contratta, ormai già da qual-
che tempo, la consuetudine
dell’aperitivo, trascinando con
sélamodadell’happyhour,che
sopravvive solamente in circo-
scritti ambiti (locali “trendy”) o
in limitati periodi di vacanza
nelle località turistiche.
A partire dal 2013 abbiamo
però assistito anche ad un for-
te calo delle prime colazioni e
dei pranzi “veloci” consumati
nei giorni feriali – un tempo
definiti “tavola calda” o “tavola
fredda” – e ciò è deflagrato nel
primo semestre 2014.
Se col 2013 si erano ridotti fino
a poco meno di 12 milioni gli
italiani che consumavano re-
golarmente “fuori” il pranzo
dei giorni lavorativi,neiprimi 6
mesi del 2014 sembrano essere
scesi a poco più di 10 milioni;
ricordiamo che nei primi anni
duemilagli italiani con taleabi-
tudine erano oltre 15 milioni.
Ormai quasi un italiano su due
dichiara di pranzare “alla scri-
vania” o sul postodi lavoro con
la “colazione al sacco” e negli
ultimi tre/quattro anni questa
abitudine, che era prevalente-
mente femminile per motivi
dietetici, si è equamente distri-
buita tra i due sessi anche per
motivi economici.
Inoltre se, sempre fino a tre/
quattro anni fa, l’abitudine di
portare il pranzo da casa era
appannaggio dei lavoratori
a minor reddito e dei giova-
ni, ormai tale consuetudine è
uniformemente diffusa anche
tra quadri, dirigenti, liberi pro-
fessionisti ed imprenditori di
Il giudizio del web
DOSSIER
TORNA IN AUGE IL PANINO CON AFFETTATI E VERDURE.
L’IMPORTANTE È CHE SIA DI QUALITÀ E PREPARATO AL MOMENTO
DI GIAN MARCO STEFANINI - WEB RESEARCH
ristorante
-12 %
ristorante
-13,5 %
locali per il
divertimento
-15 %
locali per il
divertimento
-17 %
Incassi gen 2011 a
Dic. 2013
Incassi primo
semestre 2014
bar
-9,5 %
bar
-11 %
Agli internauti piace classico
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