queste specie sono la garan-
zia per far infine sopravvive-
re anche le nostre abitudini».
In un settore dove le quo-
tazioni si fanno alle borse
merci di Londra e NewYork,
l’Italia riveste comunque un
ruolo importante. Secondo
dati diffusi da CIC – Comita-
to Italiano Caffè, nel 2013 il
nostro Paese si è confermato
secondo mercato d’Europa
dopo la Germania per la pro-
duzione e l’export di caffè
torrefatto, mentre, a livello
mondiale, è al quarto po-
sto (alle spalle di Germania,
Belgio e Stati Uniti) nella
graduatoria dei maggiori
esportatori di caffè, con circa
2,9 milioni di sacchi di caffè
(equivalente a 174 milioni di
kg di caffè verde).
Si tratta di uno dei settori
più vivaci del food & beve-
rage italiano, con oltre 700
torrefazioni e 7.000 addetti
che lavorano nel comparto
per un giro d’affari alla pro-
duzione di 3,5 miliardi di
euro, di cui circa 950 milioni
di euro destinati all’esporta-
zione. Nel 2013 le importa-
zioni di caffè verde hanno
segnato un incremento del
2,23% complessivo rispetto
allo stesso periodo del 2012
(con 8.255.170 sacchi di caf-
fè verde). Le esportazioni di
caffè torrefatto mantengono
un deciso ritmo di crescita,
con un aumento del +10,23%
rispetto al 2012 (pari a
2.903.474 sacchi, equivalenti
a 146 milioni e 393 mila kg).
Nuove prospettive in que-
sto campo si stanno apren-
do grazie al sequenziamento
del genoma del caffè. Un re-
cente studio pubblicato sulla
rivista Science, per esempio,
che si è focalizzato sulla va-
rietà Coffea Canephora (che
dà origine al caffè Robusta),
ha messo in luce importan-
ti modalità specifiche nella
sintesi dei flavonoidi e della
caffeina in particolare, che
si riveleranno molto impor-
tanti nel prossimo futuro per
tutelare le proprietà organo-
lettiche delle diverse varietà.
Questo faciliterà l’accesso
al mercato di miscele con
caratteristiche – di gusto e,
anche, salutistiche – in grado
di attrarre nuove e diverse
fasce di consumatori.
Diffondere la cultura
del caffè
Diffonderemaggiormente la
cultura del caffè è la chia-
ve anche secondo Francesco
Sanapo, tre volte campione
formazione e qualità
Anche le realtà della torrefazione hanno proposte
interessanti per una formazione di qualità: «Offriamo
corsi di formazione ai singoli baristi sotto la direttiva
SCAE a quei baristi che manifestano una certa
sensibilità, anche a livello internazionale», spiega per
esempio
Umberto Urbano,
Amministratore Delegato di
Miscela D’Oro. Produttore che vede nell’affermarsi del
monodose un altro dei trend destinati a crescere anche
nel fuoricasa: «la crescita delle monodosi è costante
in tutti i paesi del mondo, sia in quelli dove sono un
elemento di novità sia dove sono già diffuse. È il modo
più elegante per garantire un espresso più che discreto
di facile utilizzo. Si sta però affermando anche all’estero
la tendenza a far riferimento a torrefattori locali, per
offrire un caffè appena tostato e più gourmet».
Il porzionato è un settore in crescita anche per
Cesare
Spinelli
, Direttore Generale di Spinel: «Confermo che
quello del caffè in cialde e capsule è un segmento
in forte crescita, non solo nel canale consumer ma
anche in quello Ho.Re.Ca.. Fino a pochi anni fa, questo
incremento riguardava quasi solo l’estero, mentre oggi
coinvolge anche il mercato del fuoricasa italiano. La
scelta di soluzioni porzionate consente di ottenere caffè
con una qualità non solo buona, ma anche standard e
ripetibile, anche senza l’ausilio di un professionista».
Mercato e Tecnologie
DOSSIER caffè
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ottobre 2014
le aziende