APR. MAG. 2014
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quel comfort visivo in grado di
attenuare il contrasto tra luce natu-
rale esterna e luce interna al locale
medesimo. Inoltre ci si potrebbe
aspettare una luce che consenta
al cliente di poter svolgere quelle
attività proprie del mattino come
la lettura dei quotidiani.
«Se le esigenze di illuminazione
- precisa la progettista - fossero
assimilabili ad esempio a un tipo
di ristorazione Fast durante le ore
del pranzo, in tal caso potrebbe
essere auspicabile una moderata
quantità e intensità luminosa per
incentivare il consumo del cibo
suggerendo all’utente una breve
permanenza in modo da soddi-
sfare il maggior numero di clienti
possibile.
Nel caso dei Fast Food prevale
certamente l’attività commerciale
veloce e il consumo rapido a sca-
pito della permanenza prolungata
all’interno del locale. In tal caso ci
si potrebbe aspettare un’illumina-
zione forte e d’impatto, come at-
trattore per convogliare il maggior
l’illuminazione
va scelta
e calibrata
in maniera
coerente con
il tipo di locale
( 1-2) nel ristorante La Brisa di Milano semplici piantane decorative diffondono una luce calda e ovattata nel giardino e nella veranda
(3) Al Valentino Vintage (Milano) la luce calda e morbida viene diffusa in maniera indiretta da appliques e lampade da tavolo
(4) Al Nyu Restaurant (Oderzo), dove gli elementi architettonici servono anche per giustificare l’utilizzo della luce, le lamelle sospese riflettono la luce
dell’ambiente e ammorbidiscono l’effetto sui piani di utilizzo
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