A
rtigianale, riferitoalla
birra, è un aggettivo
che ha l’effetto di un
grimaldello, suscita
entusiasmotraprodut-
tori e consumatori, evoca sce-
nari opposti rispetto alla scial-
babevandacon laschiuma“da
prezzo”.Unavorticosacrescita
che sembranonavere fine, no-
nostante la scarsa chiarezza
legislativa, l’estrema eteroge-
neitàdellastrutturaproduttiva
-da microbirrifici e brewpub
da poche migliaia di bottiglie
l’anno, fino a realtà più grandi
con una riconoscibilità nazio-
nale e internazionale- e una
cultura birraria in fieri sempre
sospesa tra le distorsioni figlie
della controcultura giovanile
e le sofisticazioni più elevate,
chescimmiottanoilmondodel
vino e entrano nella cerchia
d’influenzadellahautecuisine.
Di fatto siamo di fronte a una
rivoluzione irreversibile che
porterà la bevanda tipica del
muratore a frequentarebenal-
tre tavole, a smettere i panni
della working class per indos-
sare panni più elevati e dispie-
garedifrontealbevitoreitalico
un ventaglio di proposte, stili,
interpretazioni che distrugge
e distruggerà per sempre la
canonica tripartizione “bion-
da, rossa, scura” che finora ha
guidato le proposte dei locali
e le scelte di noi italiani, da
sempre più avvezzi al vino che
alla bevanda spumeggiante..
Imicrobirrifici italiani sonool-
tre 500 sparsi da Nord a Sud.
Un numero che fa gridare alla
74
mixer
marzo
2014
La rivoluzione
“artigianale”
Microbirrifici
DOSSIER
i birrifici sono
ormai oltre 500
sparsi tra nord
e sud. la birra
artigianale
conquista sempre
maggiore spazio
nel fuori casa.
un’analisi del
fenomeno
DI Pietro cinti