Microbirrifici
DOSSIER
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mixer
marzo 2014
alla lager industriale. Spesso la
provenienza è un altro fattore
di successo, in particolare nei
territori di origine, tanto che il
panorama produttivo sembra
essere fondato su questa base,
visto che da Nord a Sud, ogni
zona d’Italia può contare sul
proprio microbirrificio.
Per i big, invece, lo sviluppo
passa attraverso strategie di
marketing più articolate, che
passano attraverso l’apertura
di locali “monomarca” o la co-
struzionedi solidepolitichedi
brand, ancheall’estero. «Credo
che l’apertura di locali legati
alla propria marca – prosegue
Musso–permettaai produttori
di dare visibilità alla filosofia
del marchio, innescando un
interesse più ampio nel pub-
blico, proponendo birre con i
corretti abbinamenti con il ci-
bo, permettendodi aumentare
la cultura birreria nazionale».
Punta, invece, a un posizio-
namento che guarda con at-
tenzione ai super appassionati
in tutto il mondo il Birrificio
del Ducato, che ha fatto man
bassa di premi nazionali e in-
ternazionali nei concorsi più
prestigiosi, e si è ritagliatouna
fetta di fan anche grazie alle
capacità di Giovanni Campari
e al suo amore per la speri-
mentazione.
territorio e km0
Affinamento in botte, birre
a fermentazione selvaggia,
birre acide, ma anche ri-
spetto degli stili classici: la
strategia del Ducato rimane
in equilibrio tra questi due
elementi. «Stiamo consolidan-
do la nostra posizione - spiega
Campari - in particolare nel
segmento delle birre acide,
nicchia nella nicchia rivolta a
un pubblico competente, ma
che ci sta dando grandi sod-
disfazioni in Italia e in tutto
il mondo». Come l’ultima nata
la Crisopolis, un barley wine
invecchiato in botte da vino
che mostra tutta la sua italia-
nità ed è apprezzato all’estero.
Accantonatoperora il progetto
Bia,chevolevadiffonderebirra
artigianale non pastorizzata e
non filtrata inGdo a un prezzo
concorrenziale in linea con le
special straniere (secondo al-
cuni rilevamenti le vendite di
birre di questo segmento
valgono il 7% del mercato e
sono in crescita), ora la sfida
del Birrificio del Ducato è di
inaugurareunanuovastruttura
produttiva all’avanguardia che
permetta di ampliare la capa-
cità produttiva del birrificio di
Roncole Verdi (Pr) e che riesca
a sintetizzare in un unico edi-
ficio l’attenzione al dettaglio e
l’apertura a nuove influenze,
da sempre una delle sue ca-
ratteristiche.
Territorioekm0sono invece le
caratteristichediBirraZimella,
microbirrificio a filiera corta
cheproducealsuointernotutte
le materie prime usate nel suo
processo di brassificazione,
compreso l’orzo dal quale ri-
cavare il malto (rigorosamente
bio) e il luppolo, che dona alla
birra le sostenne aromatiche,
coltivato inunpodereannesso
al birrificio, ricavato in caso-
lare di campagna. Sul tetto 27
pannelli fotovoltaici contribui-
scono all’autosufficienza ener-
getica del birrificio.
M
Tre domande a
Simone Monetti, presidente
di Unionbirrai
Qual è il tuo giudizio sul
mercato?
Molti locali si stanno
avvicinando alle birre
artigianali, sia i pub storici,
sia tutte le altre tipologie.
Siamo di fronte a una crescita
rapidissima, pensare che
fino a 10 anni fa nessuno
conosceva la birra artigianale.
Quindi siamo contenti, ma lo
sviluppo troppo rapido non è
segnale del tutto positivo.
Spiegaci meglio…
A volte molti locali continuano a servire birre industriali,
poi scelgono di avere un’artigianale, spesso il prodotto più
strano, con aromatizzazioni estreme, o il più alcolico, che tira
presso i cultori dello sballo. Così facendo non si costruisce
cultura birreria solida, ma si esibisce “il mostro”.
Puoi dare qualche consiglio a un gestore che vuole
avvicinarsi a questo mondo?
Ci sono migliaia di etichette, valutare bene i gusti della
propria clientela e accordarle con la proposta gastronomica.
Non occorre una lista sterminata che non ruota e rimane
sul groppone (le artigianali hanno una durata ridotta), ma
puntare su pochi prodotti, senza per forza finire sulle birre
più estreme che, alla fine, passata la novità non vendono più.
birre artigianali
ZIMELLA