Bartender
mixology
86
mixer
OTTOBRE 2014
chado
Ingredienti
Distillato di cipresso (Rotavapor)
Liquore di rabarbaro Briottet
Foglie di alloro fresche leggermente fiammeggiate
Leggera affumicatura alla resina di Mastica e legno di rabarbaro.
Il distillato di cipresso viene prodotto attraverso un macchinario
chiamato Rotavapor che permette una distillazione sottovuoto
mantenendo gli aromi intatti del pino dando un risultato aromatico
incredibilmente esplosivo!
Procedura di esecuzione:
Si incorporano tutti gli ingredienti nello
shaker. Si agita il tutto raffreddando la miscela. Si versa in un bicchiere
capiente senza ghiaccio. Infine si affumicano la resina di mastica e il
legno di rabarbaro con uno strumento chiamato Smoking Gun. Viene
servito al tavolo in un vassoio con ghiaccio tritato, sull’estremità del
vassoio si trova il bicchiere che in questa maniera rimarrà per lungo
tempo a temperatura adeguata. Sul bordo del bicchiere viene applicato
un guanto in lattice anallergico per contenere l’affumicatura.
CIAO:
I Cocktail di Dennis Zoppi
Ingredienti
Distillato di foglie di tè bianco
Liquore di umeboshi
Succo di yuzu
Foam di liquore di pepe di Kathmandu e sale del deserto
Tecnica di miscelazione:
Throwing
Procedura di esecuzione:
Il contenitore in questo caso
sarà un generoso cubo di ghiaccio incavato dove verrà
versata l’intera miscela. La Foam oltre ad avere una struttura
del tutto nuova per bevande liquide, amplia i recettori del
gusto rendendo la degustazione decisamente più incisiva.
Per capire questa nuova ten-
denza, bisogna andareunpo’ a
ritroso nel tempo: vi ricordate
le fantastiche decorazioni fatte
con spicchi di mela oppure le
aquile intagliate nelle scorze
d’arancia? Ecco è proprio da
lì che tutto ha origine.
Ho imparato a realizzare de-
corazioni di frutta e verdura
attraverso i maestri dell’inta-
glio, ho cercato di ampliare
questo concetto all’ennesima
potenza creandone non solo
un intrattenimento visivo del
tutto nuovo ma fondendo de-
corazioni e presentazioni in
un tutt’uno.
C’è da ricordare la prima re-
gola, anzi oserei dire la regola
d’oro: il primo piano deve es-
sere sempre concentrato sulla
bevanda (ingredienti, quanti-
tà, tecniche di miscelazione,
ecc.).
è solo conoscendo a fondo la
storia dellamiscela e lamisce-
la stessa che possiamo crea-
re un Design estremamente
logico a livello degustativo e
rappresentativo visivamente
parlando.
Tutto viene studiato nei mi-
nimi dettagli, dai materiali
all’elaborazione del food da
abbinare al drink, concluden-
do con una spiegazione del
percorsogustativo, dando così
la possibilità ai nostri ospiti
di poter godere all’ennesima
potenza del servizioproposto.
Il mondo del bere sta cam-
biando e io ne faccio parte,
Cocktail Design è multisen-
sorialità, è sapori, storia, stu-
pore, profumo, è più che mai
un’esperienza.
Come si gestisce logistica-
mente la mise en place di
un cocktail?
Lo studio della mise en place
è scatenante, lapreparazione è
il fulcro di un ottimo servizio.
Come dicevo tutto viene stu-
diato a tavolino, è una ricerca
costante per raggiungere la