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una grande attenzione alla
forma, gioca con l’immagine,
rivisita le ricette tradizionali
dandolorounvestitonuovo.E
poi l’attitudine: da sostanzio-
soriempipancia,lostreetfood
si è trasformato in raffinata
pietanza,nellaqualesicimen-
tano anche le firme dell’alta
cucina, che si appoggiano a
ingredienti ricercatissimi al-
trimentiappannaggiodeisoli
locali stellati.
Roba da chef
Impossibile fare un elenco:
tutti gli chef di grido, por-
tabandiera della tradizione
culinaria italiana, si sono
confrontatisenzaindugiocon
lo street food, hanno ridotto
a dimensioni “da asporto” le
loro creazioni oppure hanno
riletto a modo loro alcune ri-
cette tradizionali, dalla pia-
dina top di Heinz Beck con
prosciutto crudo Ruliano
stagionato 30 mesi, crema di
fichi,valerianaemandorleto-
state, alle creazioni di Mauro
Uliassi, da sempre un fan del
cibo di strada.
Il fenomeno sta generando
una serie di guide, manife-
stazioni dedicate, associa-
zioni, trasmissioni televisive
piùomeno trash. Addirittura
l’amministrazione comunale
di Palermo, ha lanciato la
proposta di un marchio Stg
Panormus – Street Food, che
dovrebbe contrassegnare le
preparazioni tradizionalidel-
la cucina palermitana, la più
“street” d’Italia con l’arancina
di riso, il panno con la mil-
za, le panelle, lo sfincione e
i cannoli.
Untrend
inarrestabile?
Inaltreregionid’Italiaquest’e-
voluzione finger/street/fast/
take away ha prodotto locali
ibridi, nei quali le ricette tra-
dizionali sono l’alveo entro il
qualesimuovono leproposte
grastronomiche,marivisitate
inchiavenuovae,soprattutto,
conunamodalitàdiconsumo
informale e finora inedite nel
nostro paese.
È il caso di Mangia in Macel-
leria, un nuovo approccio da
parte dell’Antica macelleria
Falorni di Greve in Chianti
(Fi) che vede nella classica
beccheria toscana la possi-
bilità di ordinare ricette e
preparazioni per poi portarle
a casa oppure mangiarsele,
annaffiate da un buon vino,
anche nel giardino che si
affaccia su piazza Matteotti.
“Il menù è quello tipico del
Chianti, rustico ma rivisitato
in chiave contemporanea -
spiegano - ideato per soddi-
sfareleesigenzedichicercala
tipicità in una formula veloce
ed informale.
Protagonisti sono i nostri sa-
lumi, il salame di cinghiale,
la finocchiona di Cinta, la
finocchiata di Montefioralle
proposti su taglieri e accom-
pagnati da Pecorini e mar-
mellate e miele, ma anche
crostoni, zuppa di ceci, arista
di maiale con lemele, frutta e
gli immancabili cantucci col
vinsanto.Iltuttoconfezionato
inspecialiboxcompletamen-
te riciclabili”.
Stessoconcept,ma trasporta-
to “in Padania” quello del 30
Polenta,chetraduceinmoda-
lità street il piatto tipico della
pianura padana.
Con la formula “Ciapa su e
porta via”, la fumante farina
di mais condita è realizzata
per il suo consumo alterna-
tivo on the go.
M
marzo 2014
mixer
59
30 Polenta
traduce in
modalità
street food il
piatto tipico
della pianura
padana
Fenomeno global
La Fao
riconosce lo
street food
Dal Xiaochi di Hong Kong
alla piazza Jemaa el-Fna di
Marraceck lo street food è
patrimonio di tutte le tradizioni
gastronomiche mondiali: basti
pensare che, secondo le stime
della FAO, sono 2,5 miliardi le
persone che giornalmente si
alimentano in questo modo.
Molti per necessità, altri per
piacere, altri ancora per essere
alla moda….
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