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S
ono informati, sono
connessi, sono opi-
nionleader.Parliamo
di Food e-vangelist,
ungruppoemergen-
te di consumatori in grado
di influenzare e muovere le
scelte di consumo e acquisto
nella loro comunità, grazie
alla lorocompetenzaeal loro
indiscutibile giudizio.
Ad accendere i riflettori su
questo fenomeno è la ricer-
ca internazionale Food 2020
sugli stili di vita e le abitudini
alimentari dei consumatori,
condottadaKetchum,società
di consulenza e di comuni-
cazione, su 1800 urban food
shoppers in Italia, UK, Ger-
mania,Cina,UsaeArgentina.
Rispetto ai Food Involved,
costanti nell’attivare conver-
sazioni sul cibo (sia online
che off-line) condividendo
e raccomandando scelte, gli
e-Vangelist hanno una mag-
giore propensione nell’in-
coraggiare cambiamenti di
comportamento, facendo
raccomandazioni riguardo
alimenti e prodotti almeno
4 volte in una settimana.
Identikit del gruppo
Questo gruppo di consuma-
tori, circa il 22% del totale
analizzato, è rappresentato
per circa la metà da giova-
ni sotto i 35 anni e gode di
unasicurezzaeconomicacon
entrate sopra lamedia. In Ita-
lia sarebbe un significativo
segmento, l’equivalente di
un terzo della popolazione.
La ricerca mostra che, so-
prattutto nel nostro Paese,
sono tipicamente giovani
donne, molto attive online,
finanziariamente stabili, con
famiglia. In generale i Food
e-Vangelist sono orientati
all’azione, si assumono re-
sponsabilità, hanno sete di
informazioni suogni aspetto
relativo al cibo e ai prodotti
alimentari e influenzano gli
altri condividendo i loropun-
ti di vista. Più di 1/3 si pren-
de regolarmente del tempo
per raccomandare e criticare
marchieprodottialimentarie
condividere le opinioni.
Non solo: diffondere il verbo
è la loro missione! I Food e-
Vangelist infatti credono che
sialoroprecisaresponsabilità
influenzare le opinioni degli
altri e cambiarne i comporta-
menti. Ne fanno anche una
questione di potere e si sen-
tono incentivati proprio dal
numerodi individui chesono
riuscitiaraggiungere.Global-
mente, la ricerca di Ketchum
ha calcolato che i Food e-
Vangelist generano circa 1.7
miliardi di conversazioni sul
cibo ogni settimana. In ag-
giunta all’utilizzo di blog e
socialmediaper condividere
leloroopinioni,“ipredicatori
del cibo” si aspettano che le
aziendestessecreinocoinvol-
gimentoconiconsumatoriat-
traverso i social media come
strumentodi comunicazione
privilegiato diretto e aperto.
in conclusione
Lastrategiadiaziendealimen-
tari edelmondodella ristora-
zione è lavorare per ottenere
la fiduciadiquesti influencer.
In che modo? Puntando su
ricerca e innovazione, criteri
salutistici, fornendo la massi-
ma trasparenza rispetto alla
filiera produttiva e con scel-
te sostenibili per la società e
l’ambiente. A quanto dichia-
rano, per questi fattori sareb-
bero disposti a comprare più
prodotti e anche a spendere
di più… E se lo dicono lo-
ro, dobbiamo crederci!
M
60
mixer
marzo 2014
Food e-vangelist
ristorazione
un gruppo emergente di consumatori in
grado di influenzare le scelte di consumo
e acquisto della loro comunità
Di Laura Cardillo
33%
Collaborare in modo
interattivo con i consumatori
al miglioramento o allo
sviluppo di prodotti
in modo continuativo
38%
Sollecitare feed back
dai consumatori sul
miglioramento
o lo sviluppo di
prodotti
44%
Comunicare in modo
trasparente e aperto
informazioni circa le
origini delle materie prime
e il processo produttivo
46%
Interagire con i
consumatori (rispondere
a domande, fornire
un sbocco al servizio
consumatori, ecc.)
56%
Per fare
promozioni
e deal
Come i Food e-Vangelist si aspettano che le
aziende alimentari utilizzino i social media
I predicatori della buona tavola
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