r-
mat è stravolto. Un esempio fondamentale
per l’evoluzione del bar è stato Starbucks,il
primo brand a ridefinire l’esperienza di con-
sumo delle classi medie globali. Con più di
15.000 punti vendita in 50 paesi del mondo
diventa leader di settore grazie a Howard
Shultz, che dopo un viaggio a Milano nel
1983, reinterpreta la passione degli italiani
per l’espresso e il cappuccino grazie a nuovi
codici internazionali. Questo nuovo bar nasce
come spazio per creare socialità. Il costo sedia
è relativizzato, da Starbucks puoi rimanere
seduto a lavorare con il portatile tutto il gior-
no, consumando anche solo un caffè. Il bar
diventa una sorta di spazio ad uso proprio che
il consumatore crea a seconda delle proprie
esigenze, un‘estensione di casa propria come
del proprio ufficio…Il focus dei progettisti di Starbucks è talmente
preciso che addirittura la scelta dei tavoliè
influenzata dalle abitudini dei clienti. I tavoli
sono preferibilmente piccoli e tondi in modo
da non far sentire i consumatori singoli a di-
sagio, perché sui tavoli circolari non ci sono
posti vuoti … o almeno è meno evidente.
Starbucks non è una caffetteria come non è
un bar all’italiana, ma non è neanche un fast-
A
NCHE UN FORMATC
ONSOLIDATOC
OME STARBUCKSSP
ERIMENTA FORMULEINNOVATIVE SEGUENDO
LE
TENDENZE DELLAC
ONTEMPORANEITÀ0
0‘800
Sommario
Redazione Antonio Greco
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O
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ipe
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onfcommercio
www.mixerplanet.com DICEMBRE/GENNAIO 2015 I ristoranti rivivono negli spazi industriali trasformati OTTOBRE 2014 La dimensione slow del bar SETTEMBRE 2014 Le grandi sorprese dei piccoli spazi LUGLIO/AGOSTO 2014 Outdoor, fuori dai soliti confini GIUGNO 2014 Chef design MAGGIO 2014 Locali narranti tra Oriente e Occidente APRILE 2014 Locali low cost MARZO 2014 I locali ad assetto variabile FEBBRAIO 2014 Concept ed arredi ad Host NOVEMBRE 2013 L’acustica nella ristorazione OTTOBRE 2013 Al banco bar, empatia ed emozione SETTEMBRE 2013 Per l’esposizione il vino sceglie il legno GIUGNO 2013 Quick & Easy Restaurant, formula internazionale MARZO 2013 Cosa insegna la ristorazione aer portuale NOVEMBRE 2012 Riuso e riciclo reinventano lo spazio OTTOBRE 2012 Spazio flessibile e funzionale. Per l’utente e per il gestore SETTEMBRE 2012 L’esperienza della fruizione del cibo LUGLIO/AGOSTO 2012 Il locale racconta i prodottiWEB REPORT 2016
L’ARCHITETTO
Le grandi sorprese
dei piccoli spazi
110 mixer settembre 2014Q
uandounmodellodibusinessfunziona la dimensione del locale diventa se- condaria. Quando il format è nuovo e incuriosi cel’utent conmenùiperspe- cializzati la possibilità di ricavarsi una nicchiadim rcatoègarantita.Spazipiccolissimi con cucina ad incastro e arredi salva spazio, con un investimento iniziale a basso rischio, assicurano un’ottimizzazione di turnazione e aumentano il numero di scontrini erogati. Anche a Milano alcuni “mini ristoranti” stanno avendo molto successo: si mangia gomito a gomito senza avere la possibilità di prenotare.L’offertaèmonotematicaconpochipiatti,turni
veloc , con una modalità quasi da strada. Il tutto al chiuso, nel comfort di un ristorante, ma con n valore in più: quello di conoscerechi ti mangia seduto di fianco.
GriGlie multicolori e flessibili
Progettato dallo studio Masquespacio, il
Kessalao di Bonn è un ristorante medio
piccolo che modula i suoi arredi in base alle
esigenze spaziali del momento. Gli arredi
si ispirano al letto di M
unari “Abitacolo” prodotto dalla Robots nel 1971. In quegli
anni il design tendeva a ri
solvere il concetto
di funzione rispetto a quello puramente
estetico. Con questo approccio i designer
ripensano ad uno spazi
o flessibile che si relazioni con le funzioni e le esigenze degli
utenti costituendo un linguaggi a “mon-
taggio”. Gli arredi e i complementi, grazie
griglie metalliche colorate appese alle
pareti, si agganciano tramite fasce colorate.
Qusto sistema permette di ridurre lo spazio
per la consumazione utilizzando mensole
MassiMizzare gli spazi e definire l’offerta. la soluzione per i piccoli locali non solo è possibile, Ma spesso dà luogo a realtàinaspettate. basta
seguire poche regole: MassiMo ordine, arredi specifici, Menuconcentrati
di Consuelo Redaelli,ToolskiTP
rogettiesa
o
cali adse
tto variabile2014
U
nconceptdinuovagenerazionerispon-
de a molteplici esigenze e soddisfa più target:ciòsignificariuscireaesserefles- sibili nello spazio, grazie ad un lay ut fluido, creando diverse soluzioni per poter arrivare a un maggior numero di utenti. Sono valori che, in sintesi, raccontano l’evolu- zionedeilocaliversonuoviformat,chepassano da luogo di acquisto e consumo a luogo di esperienza; da luogo funzionalmente corretto a uno che soddisfa i bisogni sensoriali del pia-cere; da luogo di approvvigionamento a luogo
di incontro e di intrattenimento.La partecipazione attiva durante l’esperienza
di acquisto stimola e invoglia il consumatore a vivere lo spazio in maniera più personale e diretta.Eilformatdiventacomplessocondiffe-renti aree: un’area di acquisto di consumo e di
sosta/svago apre al consumatore le possibilità di intrattenimento ed in generale arricchisce l’esperienza ret il. ISPIRATO DAL PACKAGING Le dimensioni non contano, l’importante è creare un sistema funzionale e al contempo emozionale. Un esempio interessante è il pic- colissimo Gourmet Tea, Il Go rmet Tea è il terzo negozio dell’architettobrasiliano Alan Chu (fotografie di Djan Chu)
per il marchio di tè locale “The Gourmet Tea “.rogett
ati per le diverSe occaSioni di conSumo,ridazioni dal retail al fuoricaSa. la fleSSibilità
rredi e
l’aumento dell’offerta Significanore la p
oSSibilità di vendita e il coinvolgimentonSumat
oreuelo Redaelli,
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