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Page Background LE IBRIDAZIONI DI STARBUCKS Anche dal punto di vista del design il fo

r-

mat è stravolto. Un esempio fondamental

e

per l’evoluzione del bar è stato Starbucks,

il

primo brand a ridefinire l’esperienza di con

-

sumo delle classi medie globali. Con più d

i

15.000 punti vendita in 50 paesi del mond

o

diventa leader di settore grazie a Howar

d

Shultz, che dopo un viaggio a Milano ne

l

1983, reinterpreta la passione degli italiani

per l’espresso e il cappuccino grazie a nuov

i

codici internazionali. Questo nuovo bar nasc

e

come spazio per creare socialità. Il costo sedi

a

è relativizzato, da Starbucks puoi rimaner

e

seduto a lavorare con il portatile tutto il gio

r-

no, consumando anche solo un caffè. Il ba

r

diventa una sorta di spazio ad uso proprio ch

e

il consumatore crea a seconda delle propri

e

esigenze, un‘estensione di casa propria com

e

del proprio ufficio…

Il focus dei progettisti di Starbucks è talmente

preciso che addirittura la scelta dei tavoli

è

influenzata dalle abitudini dei clienti. I tavo

li

sono preferibilmente piccoli e tondi in mod

o

da non far sentire i consumatori singoli a d

i-

sagio, perché sui tavoli circolari non ci son

o

posti vuoti … o almeno è meno evidente

.

Starbucks non è una caffetteria come non è

un bar all’italiana, ma non è neanche un fast-

A

NCHE UN FORMAT

C

ONSOLIDATO

C

OME STARBUCKS

SP

ERIMENTA FORMULE

INNOVATIVE SEGUENDO

LE

TENDENZE DELLA

C

ONTEMPORANEITÀ

0

0

‘800

Sommario

Redazione Antonio Greco

• Direttore Responsabile

David Migliori

• Vicecaporedattore

david.migliori@fieramilanomedia.it

• tel: 02 4997 6556

Maria Elena Dipace

• Redattrice

mariaelena.dipace@fieramilanomedia.it

• tel: 02 4997 6554

Carmela Ignaccolo

• Redattrice

carmela.ignaccolo@fieramilanomedia.it

• tel: 02 4997 6555

Elena Cotos

• Segreteria

elena.cotos@fieramilanomedia.it

• tel: 02 4997 6553

Collaboratori

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Rosa Caterina Cirillo, Alessio Cristantemi, Manuela Falchero,

Stefano Fossati, Luca Gardini, Osservatorio Host, Paola Imparato,

Manuel Messina, Guido Montaldo, Silvio Moretti, Anna Muzio,

Carlo Odello, Walter Pugliese, Consuelo Redaelli, Angelica Salustri,

Gianmarco Stefanini, Lino Stoppani, Barbara Todisco

Pubblicità Giorgio Lomuoio

• Sales Manager

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• tel: 02 4997 7383

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Friuli Venezia Giulia

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O

rgano

di

stampa

F

ipe

- C

onfcommercio

www.mixerplanet.com DICEMBRE/GENNAIO 2015 I ristoranti rivivono negli spazi industriali trasformati OTTOBRE 2014 La dimensione slow del bar SETTEMBRE 2014 Le grandi sorprese dei piccoli spazi LUGLIO/AGOSTO 2014 Outdoor, fuori dai soliti confini GIUGNO 2014 Chef design MAGGIO 2014 Locali narranti tra Oriente e Occidente APRILE 2014 Locali low cost MARZO 2014 I locali ad assetto variabile FEBBRAIO 2014 Concept ed arredi ad Host NOVEMBRE 2013 L’acustica nella ristorazione OTTOBRE 2013 Al banco bar, empatia ed emozione SETTEMBRE 2013 Per l’esposizione il vino sceglie il legno GIUGNO 2013 Quick & Easy Restaurant, formula internazionale MARZO 2013 Cosa insegna la ristorazione aer portuale NOVEMBRE 2012 Riuso e riciclo reinventano lo spazio OTTOBRE 2012 Spazio flessibile e funzionale. Per l’utente e per il gestore SETTEMBRE 2012 L’esperienza della fruizione del cibo LUGLIO/AGOSTO 2012 Il locale racconta i prodotti

WEB REPORT 2016

L’ARCHITETTO

Le grandi sorprese

dei picco

li spazi

110 mixer settembre 2014

Q

uandounmodellodibusinessfunziona la dimensione del locale diventa se- condaria. Quando il format è nuovo e incuriosi cel’utent conmenùiperspe- cializzati la possibilità di ricavarsi una nicchiadim rcatoègarantita.Spazipiccolissimi con cucina ad incastro e arredi salva spazio, con un investimento iniziale a basso rischio, assicurano un’ottimizzazione di turnazione e aumentano il numero di scontrini erogati. Anche a Milano alcuni “mini ristoranti” stanno avendo molto successo: si mangia gomito a gomito senza avere la possibilità di prenotare.

L’offertaèmonotematicaconpochipiatti,turni

veloc , con una modalità quasi da strada. Il tutto al chiuso, nel comfort di un ristorante, ma con n valore in più: quello di conoscere

chi ti mangia seduto di fianco.

Gri

Glie multicolori e flessibili

Pro

gettato dallo studio Masquespacio, il

Kes

salao di Bonn è un ristorante medio

picc

olo che modula i suoi arredi in base alle

esig

enze spaziali del momento. Gli arredi

si is

pirano al letto di M

unari “Abitacolo” pro

dotto dalla Robots nel 1971. In quegli

ann

i il design tendeva a ri

solvere il concett

o

di f

unzione rispetto a quello puramente

este

tico. Con questo approccio i designer

ripe

nsano ad uno spazi

o flessibile che si rela

zioni con le funzioni e le esigenze degli

uten

ti costituendo un linguaggi a “mon-

taggio”. Gli arredi e i complementi, grazie

gr

iglie metalliche colorate appese alle

par

eti, si agganciano tramite fasce colorate.

Qu

sto sistema permette di ridurre lo spazio

per la consumazione utilizzando mensole

MassiMizzare gli spazi e definire l’offerta. la soluzione per i piccoli locali non solo è possibile, Ma spesso dà luogo a realtà

inaspettate. basta

seguire poche regole: MassiMo ordine, arredi specifici, Menu

concentrati

di Consuelo Redaelli,ToolskiT

P

rogetti

esa

o

cali ad

se

tto variabile

2014

U

nconceptdinuovagenerazionerispon-

de a molteplici esigenze e soddisfa più target:ciòsignificariuscireaesserefles- sibili nello spazio, grazie ad un lay ut fluido, creando diverse soluzioni per poter arrivare a un maggior numero di utenti. Sono valori che, in sintesi, raccontano l’evolu- zionedeilocaliversonuoviformat,chepassano da luogo di acquisto e consumo a luogo di esperienza; da luogo funzionalmente corretto a uno che soddisfa i bisogni sensoriali del pia-

cere; da luogo di approvvigionamento a luogo

di incontro e di intrattenimento.

La partecipazione attiva durante l’esperienza

di acquisto stimola e invoglia il consumatore a vivere lo spazio in maniera più personale e diretta.Eilformatdiventacomplessocondiffe-

renti aree: un’area di acquisto di consumo e di

sosta/svago apre al consumatore le possibilità di intrattenimento ed in generale arricchisce l’esperienza ret il. ISPIRATO DAL PACKAGING Le dimensioni non contano, l’importante è creare un sistema funzionale e al contempo emozionale. Un esempio interessante è il pic- colissimo Gourmet Tea, Il Go rmet Tea è il terzo negozio dell’architetto

brasiliano Alan Chu (fotografie di Djan Chu)

per il marchio di tè locale “The Gourmet Tea “.

rogett

ati per le diverSe occaSioni di conSumo,

ridazioni dal retail al fuoricaSa. la fleSSibilità

rredi e

l’aumento dell’offerta Significano

re la p

oSSibilità di vendita e il coinvolgimento

nSumat

ore

uelo Redaelli,

T